Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte e si mettono lì
tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia
Fabrizio De André 30 anni fa pubblicava il suo dodicesimo album, Le Nuvole, riprendendo il nome della commedia di Aristofane. Descriveva così il suo lavoro: «Le Nuvole, per l’aristocratico Aristofane, erano quei cattivi consiglieri, secondo lui, che insegnavano ai giovani a contestare; in particolare Aristofane ce l’aveva con i sofisti che indicavano alle nuove generazioni un nuovo tipo di atteggiamento mentale e comportamentale sicuramente innovativo e provocatorio nei confronti del governo conservatore dell’Atene di quei tempi. La Nuvola più pericolosa, sempre secondo Aristofane, era Socrate, che lui ha la sfacciataggine di mettere in mezzo ai sofisti.
Ma a parte questo, e a parte il fatto che comunque Aristofane fu un grande artista e quindi inconsapevolmente un grande innovatore egli stesso, le mie Nuvole sono invece da intendersi come quei personaggi ingombranti e incombenti nella nostra vita sociale, politica ed economica; sono tutti coloro che hanno terrore del nuovo perché il nuovo potrebbe sovvertire le loro posizioni di potere».
Il lavoro di ricerca di Alessio Verna durante l’estate del 2018, si é tradotto nella rilettura degli spazi, delle stanze, vuote ormai da qualche tempo, dell’ex-Istituto Leone XIII di Cerreto Sannita, oggi Convento Meridiano. Il fotografo, nel suo lavoro, ha scelto di riempire, facendo ricorso a un immaginario quasi surreale. Nuvole leggere, in transito che, al contrario di quelle di Aristofane, per quanto ingombranti, non vogliono mai essere di cattivo presagio.
Nella loro evoluzione, assumono comportamenti e forme imprevedibili, ma quasi favolose…Nelle immagini di Alessio Verna, le nuvole, sono la metafora di un futuro velato non ancora definito e che, come una nuvola, si compone secondo correnti in continua evoluzione disegnando scenari visibili e talvolta carichi di pioggia o addirittura in tempesta, ma precursori una nuova luce “tra noi e il cielo”.
Nato nel 1977, Alessio Verna vive e lavora a San Lorenzello come fotografo professionista autodidatta. Ama distinguere i fotografi in due categorie, quelli che lo fanno per lavoro da quelli che lo fanno per passione. La sua sfida è quella di rimanere un appassionato amante della fotografia capace di coniugare la concretezza di un approccio professionale all’abilità di metodo di un artigiano della luce.
L’esposizione sarà inaugurata in occasione dell’open day di domenica 22 dicembre 2019 e resterà aperta in maniera permanente durante gli orari del Convento Meridiano o su prenotazione alla mail reception@conventomeridiano.it